giovedì 17 agosto 2017

I volenterosi aiutanti carnefici di Roma


Sono passate da poco le 21 ed accompagno alla stazione centrale di Ostia la mia nipotina con sua madre. Da tempo non
frequentavo quella zona di sera. Ci sono persone giovani e anziane sedute sul marciapiede a non far niente Solo bere birra. Un giovane cammina urlando al cellulare parole minacciose. Non mi sento per nulla tranquillo. Il trenino è passato da poco. Il prossimo fra mezz'ora. Normalmente mi sarei congedato dalla persona accompagnata. Invece resto lì. Quindi per mezz'ora osservo nell'atrio chi passa, chi compra il biglietto, chi passa per i tornelli. Bene. I turisti fanno tutti il biglietto per entrare. Poi vedo un italiano che timbra un biglietto, ma fa passare altri due dietro di sé. Poi vedo un altro che forse è un arabo o forse un italiano abbronzato che salta agilmente per entrare. Non c'è segno di vigili, forze dell'ordine, militari o personale di sorveglianza. Quello che è saltato dentro apre agevolmente le porte esterne di ingresso. E fa entrare gli amici. O almeno persone che credo saranno amiche. Intanto un altro salta e fa lo stesso. Questo è certamente italiano. Tutto normale e razionale. Se non c'è vigilanza, obbedisce alla ragione (seppur non all'etica) non fare il biglietto. Ed è intelligente (per sprecare una parola impegnativa) far viaggiare gratis amici che poi ti compenseranno con una birra. Però poi mi accorgo che è assai peggio. Quei due non hanno più amici da aiutare. Infatti dissuadono dall'inserire il biglietto gli sconosciuti che lo hanno acquistato. "Vi apro io. E' facile". Sono raggianti. Felici come vediamo talvolta una levatrice o chi salva una vita. Allora il mio pessimismo tocca l'apice. Se è così difficile capire che a un ladro non conviene che i ladri si moltiplichino. Se un ladro non capisce che qualcuno deve pagare perché lui possa viaggiare gratis. Se nessuno sa spiegare a quei ladri che stanno contribuendo a distruggere Roma più con la loro allegra idiozia che rubando, allora mi arrendo.

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