martedì 17 maggio 2016

Il golpe e la complessità umana

Ieri  Repubblica mi avviliva con l'attacco ad altri miti del nostro tempo. Dopo Lula e Dilma Roussef, ieri Maduro, successore di Chavez. Per il Brasile storia  o invenzioni di corruzione e di brogli nei conti dello Stato.  Per il Venezuela, crisi economica devastante. Con inflazione al 720%.  Carta igienica scomparsa dal mercato e impiegati pubblici occupati per solo due giorni a settimana, per economizzare energia.  Per gli scaffali vuoti la diagnosi facile assegna  la colpa alla vendetta del mercato ovvero al  blocco amministrativo dei prezzi che produce la scomparsa delle merci.  Maduro resiste però  "armato della Costituzione, ma anche dei fucili", come lui dice, contando sul sostegno delle forze armate.
Giro pagina ed ecco la Birmania di Suu Kyi. Quante petizioni ho firmato  per la sua libertà! Contro Suu Kyi  non più Ii generali che ora sono compatti con lei.  Contro di lei è l'Onu, il New York Times e lo stesso Dalai Lama. Perché il  presidente che tanto abbiamo amato quando era perseguitato  infierisce contro le minoranze, soprattutto quella musulmana dei Rohingya. Sorpresa/offesa per l'essersi accorta di essere stata intervista da una giornalista musulmana,  Suu Kyi appronta una proposta di legge per punire manifestazioni con "slogan non concordati" e per vietare ai "non cittadini" residenti  la libertà di espressione.
Bene, ovviamente ho pensato anch'io, come molti miei amici a proposito di Lula e Roussef, al complotto e al golpe. Anche per il Venezuela. Anche per la Birbania. I poteri forti locali,  la   finanza internazionale, i media, etc.  Anzi dò per scontato il complotto,  benché  non sempre io riesca a distinguere il complotto dal semplice coagulo di ideologie e interessi  materiali contrapposti.
Ma poi ho pensato ad altro.  Ho pensato  che sia meglio non avere un Pantheon con eroi puri e indiscutibili. Ho pensato che chi ama il suo popolo può sentirsi autorizzato a ricompensarsi da solo. Ho pensato che chi ama il popolo talvolta ama credere alla moltiplicazione del pane e di pesci. Ho pensato che uno fra i miei registi preferiti è probabilmente un pedofilo.  Ho pensato all'impegno a riconoscere la complessità dell'uomo.  Che convive  con i golpe.  
 

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