giovedì 3 maggio 2018

Oltre le frivolezze di quella che chiamiamo " politica"


La notizia che interessa pochi è che il Pil cresce all'1,5% cioè meno che in ogni altro Paese europeo. Non interessa quelli che oggi crescono di più con la finanza o sottopagando i lavoratori. E non interessa i dimenticati che restano dimenticati col Pil all'1,5% come col Pil al 3%. A me non interesserebbe per nulla se avessimo un progetto di decrescita felice. Che però non abbiamo. Quindi la stagnazione è segno del fallimento totale delle politiche di "sviluppo" di questi anni.
La notizia che non interessa proprio nessuno è quella che nel 2065 l'Italia avrà 6,5 milioni di cittadini in meno, per il saldo negativo fra nascite e decessi e malgrado la vituperata immigrazione. Non interessa nessuno che l'Italia e soprattutto il Sud saranno territori desertificati in cui i nostri pro-pronipoti faticheranno a mantenere vispi centenari. Non ci saremo e non vedremo. E non ci saranno, non vedranno e non dovranno rendere conto i politici che blaterano di pericolo immigrazione e di revisione della Fornero nel senso di tornare a pensionati più giovani. Conclusioni possibili: 1. La politica fa bene ad infischiarsene della verità e delle generazioni future giacché ne sarebbe penalizzata e giacché noi contemporanei ce ne infischiamo. 2. Non vogliamo la verità e preferiamo fingerci "buoni". 3. Se esistesse o quando esisterà un'etica di responsabilità verso il futuro dovremo avere Costituzioni rigide e custodi che definiscano assai più di oggi principi inderogabili di rispetto per quelli che verranno.

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