martedì 19 febbraio 2019

La democrazia per il popolo bambino


Nel quesito posto nella piattaforma Rousseau si chiedeva "se il ritardo dello sbarco dei migranti dalla nave Diciotti sia stato deciso per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo".
Lo confronto col testo del referendum costituzionale promosso da Renzi col quesito:
"Approvate il testo della legge costituzionale concernente "disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione", approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?»
Qualcuno può pensare che chi ha redatto l'uno e l'altro quesito fosse neutrale? Si dimostra invece che in ogni referendum c'è il rischio che di fatto decida chi ha il potere di porre una domanda e non già chi risponde. Chi potrebbe condannare un ministro che ha difeso l'interesse pubblico al costo di "ritardare" un po' lo sbarco di disperati? E chi potrebbe rifiutare la riduzione dei costi della politica, se ciò avviene senza alcun prezzo dichiarato? In entrambi i casi citati questo è accaduto nella dimensione del ridicolo.
E nel secondo caso solo la straordinaria antipatia di Renzi ha prodotto un No, pur con il 40% di Sì. Con un Letta o un Gentiloni, i Sì avrebbero prevalso.

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