domenica 17 febbraio 2019

La falsa coscienza spiegata al mio nipotino

Immaginiamo che per un momento nella mente di un Salvini. o di chiunque domani sia sulla cresta dell'onda, faccia irruzione un pensiero nuovo, come una rivelazione, magari annunciato da una Madonna (cui lui crede, dicono). Che quel pensiero gli riveli che il suo successo è frutto di favole o balle. Che hanno ragione i suoi avversari, Saviano, Fazio, Strada, il giudice che lo incrimina, etc. Cosa farebbe Salvini? Accoglierebbe, forse fra atroci sofferenze, la rivelazione? Oppure ci sarebbe in lui una resistenza, un rifiuto, che lo costringerebbe a respingere con ogni mezzo la minaccia alla sua storia e alla sua identità? Succederebbe la seconda cosa. Crederebbe che il diavolo abbia preso le vesti della Madonna per ingannarlo. Succederebbe a lui come forse sarà successo prima a Minniti, ad esempio, che è riuscito miracolosamente a credere che respingere i migranti in Libia abbia salvato, oltre l'Italia, gli stessi migranti. Succederebbe a lui come ad ognuno di noi al suo posto. Insomma, per ingannare un popolo bisogna prima auto-ingannarsi. Questo rende una ideologia, come falsa coscienza, tanto più potente di una semplice consapevole bugia.

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