martedì 6 ottobre 2015

Air France: la mia solidarietà no


Larga solidarietà "popolare" verso gli inferociti lavoratori di Air France che rischiano il posto di lavoro. Manager aggrediti e a rischio di linciaggio. L'immagine del responsabile del personale che tenta di salvarsi saltando il recinto, seminudo, fa il giro del mondo. Grande sollievo e consolazione di tutti i diversamente disgraziati e incazzati: contro i manager, contro la grande finanza, contro la Merkel (che c'entra sempre), contro gli immigrati, etc. Destra e sinistra unite nella lotta. Ma quale lotta? Per andare dove? Affinché ognuno conservi il suo posticino assegnato da chissà chi? Affinché il mondo venga ingessato per non farci male? Per fermare tutto com'è? Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato? Oppure verso i grandi cambiamenti, la flessibilità nella sicurezza e il socialismo? No, non la seconda che ho detto. I lavoratori di Air France faranno a meno della mia solidarietà.

1 commento:

  1. Salvatore sei fortunato e lo sai.
    Viviamo nel periodo con la più alta sperequazione della storia umana. Un Ceo di una qualsiasi GRANDE azienda non guadagna 50 o 100 volte un operaio (come Romiti negli anni 80), ma molto spesso 1000, 5000 addirittura 10.000.
    Il problema è che questa sperequazione non è nemmeno giustificata (non che lo sia in senso assoluto) da dei meriti apparenti, anzi...tutt'altro.
    Da canto mio ringrazio invece i Francesi perchè come dice Freud molto spesso dimentichiamo che il termine diritto proviene dalla clava e quindi dal rapporto di forza.
    Che diritti hanno nel 21° secolo gli Ex lavoratori di Airfrance? in Italia nemmeno quello della sopravvivenza (ma siamo un popolo dalle "buone maniere"), in Francia invece hanno almeno quello e forse meno ignoranti e meno servili di noi, son pronti a mettersi in gioco per conquistarsi la dignità.
    Da parte mia Massima Solidarietà quindi, visto che i lavoratori saran tornati a casa e non sapranno come pagare il mutuo, o se mandare in gita scolastica il proprio figlio, mentre un ignorante (perchè lo è) dirigente si interrogherà se dimettersi pigliando una milionaria liquidazione o continuare visto che il prossimo mese vorrebbe pigliarsi una Bentley.
    Non si può SEMPRE condannare la violenza, se uno stato di diritto oramai logoro ti costringe a farlo.

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