giovedì 10 dicembre 2015

Forma, sostanza e spreco


Avrebbero dovuto leggere i numerosi codicilli del contratto con cui acquistavano obbligazioni "subordinate" (cioè con rischio di perdere tutto). Avrebbero dovuto sapere cosa significa "subordinate". Avrebbero dovuto sapere che gli organi di controllo (Consob, Banca d'Italia) non possono controllare o non sanno controllare o non possono intervenire. La pensionata ottantenne che non capisce il bugiardino dei suoi farmaci e dice "la medicina rossa alle 8.00, la medicina nera alle 12.00" avrebbe dovuto essere un'esperta. Altrimenti peggio per lei. In un Paese dove il formalismo è al servizio dei soliti noti i dotti non capiscono invece il senso dell'appello all'effettività contenuto nel secondo comma dell'art. 3: "È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’or­ganizzazione politica, economica e sociale del Paese". Non capiscono il senso della libertà e dell'eguaglianza sostanziale. Mi taccio quindi sul triste "intervento umanitario" promesso da Padoan. Sinistramente simile alla ridicola quota restituita ai pensionati dopo la pronunciata incostituzionalità della deindicizzazione delle pensioni. Qualcosa faremo. Un pensierino. Un regalino. Boh. Altra considerazione in cui mi troverò solo. Quanto costano i controlli? Quanto denaro, tempo e intelligenza è speso per controllare ciò che è difficilmente controllabile? E quanto di carta stampata e di spazio televisivo per trovare rispostine a ciò che non ha risposta? La mia risposta è invece semplice e radicale: Nazionalizzare le banche.

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