venerdì 26 aprile 2019

25 Aprile di resistenti, gaudenti e sbandati




Debbo fare il politico (cioè curvare la realtà all'ottimismo) o dire quel che ho visto?
Dopo aver esposto il tricolore al balcone, via verso Porta San Paolo, luogo della Resistenza romana, con la persona a me più vicina. C'è abbastanza gente in attesa del corteo. Sul palco musica e balli etnici. Abbastanza gente, ma non tanta. Più che negli anni passati comunque, mi assicurano. Andiamo a raggiungere il corteo dopo breve pausa dolcino e caffè da Andreotti (nota pasticceria, il politico non c'entra). Sul palco ora i sopravvissuti della stagione eroica, Iole, la partigiana e un rappresentante dei militari alleati (che deve avere imparato l'italiano a Napoli) che versarono sangue lontano da casa, sulle nostre spiagge. Poi l'oratore presenta la Sindaca. Si capisce che è preoccupato: "Virginia Raggi rappresenta le Istituzioni". Lo dice e lo ridice. La Sindaca riceve applausi di cortesia, qualche applauso convinto (forse) e qualche fischio. Una cosa che dico sottovoce agli amici e compagni (che Salvini non senta): le bandiere, a parte quelle dell'Anpi (promotore), sono quasi tutte con falce e martello in tante varianti, insieme ad un paio di bandiere Cisl. Fra i cartelli c'è ne è uno che propone di "sfrociare" come obiettivo - immagino - della Resistenza. Bene. Spuntino a Testaccio con lasagne pesantissime condite di sugo e pezzi di manzo. Poi ad Ostia che pare un divertimentificio: piene e con code le trattorie, le gelaterie e le spiagge. Altro caffè e poi a casa. Ma, dopo i resistenti e i gaudenti, incontro un rappresentante degli sbandati: sbattuto per terra a faccia in giù e ammanettato da un mucchio di agenti, con vicino ambulanza 118 e soccorritori. Sembra indifferente, forse strafatto di alcol o altro. Cosa avrà fatto? Fra Interno e Sanità vince l'Interno. Felice 25 Aprile.

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