domenica 9 dicembre 2018

Dall'alto al basso, tornando al pregiudizio


Dopo un'ardita citazione di una citazione da Gramsci, scendo in basso. Ieri, con mia moglie, abbiamo scelto il solito bar per un aperitivo che di fatto è una cena low cost. Con 5 euro cadauno abbiamo mangiato pizzette, patatine fritte, pasta, polpettone, polpettine, wurstel, broccoli bianchi, broccoli verdi, piselli, spinaci; il tutto accompagnato da un prosecco. Al solito ci chiedevamo come faccia il gestore a sostenere quei prezzi e quella discreta qualità. "Guarda quanta roba piglia quel ragazzo! Quello che piglia deve costare più di 5 euro". In effetti quel ragazzo che era accompagnato da un amico tornava ripetutamente al buffet e riempiva sempre il piatto. Soprattutto di wurstel. E non capivo come potesse mangiare tutto quel pane. Poi, riuscendo -con mia convinta ammirazione - a non far cadere per terra quel cibo che straripava, tornava al suo tavolo che non vedevo perché dietro l'angolo. Ci aspettavamo che il gestore dicesse qualcosa come: "Hai ancora fame?". Invece niente. Siamo usciti. E allora ho riso di cuore di me stesso. Ancora una volta il pregiudizio mi aveva fregato. Il ragazzo era nel tavolo appartato, con l'amico. Ma anche con due ragazze. Le cose con cui riempiva svariati piatti erano almeno per tre (se non in parte per quattro): per lui, per le due ragazze e forse anche per l'amico che mi era apparso più misurato.

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