sabato 15 dicembre 2018

Dei delitti, delle pene e della cura


Ognuno di noi ha la sua personale graduatoria degli orrori. Chi è inorridito soprattutto dagli stupri, chi dalle torture, etc. Io non avrei nulla da obiettare all'ergastolo in questi casi, se non fosse per il rischio di indurre il violento ad uccidere. Ma darei due ergastoli - per così dire - a chi fa violenza sugli inermi nel chiuso delle case e delle istituzioni addette alla cura ed alla custodia. Credo peraltro che ce ne occupiamo troppo poco. Tranne quando qualcuno non dedica la propria vita a rivendicare giustizia. Vedi Ilaria Cucchi. Ma sembra che non sappiamo né punire né tanto meno prevenire le violenze nelle caserme, nelle carceri, nelle scuole d'infanzia nelle cosiddette "case di riposo" degli anziani. Le notizie e le cronache nei pochi casi in cui i sadici vengono scoperti durano solo lo spazio di un giorno. Poi più nulla sappiamo di processi e sanzioni. Forse non vogliamo sapere, avendo nipoti o genitori affidati a sconosciuti. A modo mio con questo post minimamente riparo, ricordando l'ennesimo caso, quello nella casa di riposo nel riminese. Anziani abbandonati al freddo e alla fame. Uno sguardo politico mi suggerisce che la causa è da un lato nella ricerca del profitto massimo nei privati. Dall'altro lato nell'incompetenza degli operatori, se è vero che sistema valoriale, oltre ai saperi professionali, è parte della competenza (o incompetenza) di poliziotti, insegnanti ed operatori socio-sanitari. Ma la politica a sua volta non ha priorità valoriali congrui, né competenze né convenienze nel dare priorità al tema. Ha più convenienza a promettere meno anni di lavoro e più deficit in barba a Bruxelles, deficit che contribuirà ad elevare il debito e così giustificare l'impossibilità di rimuovere ingiustizia e sopraffazione degli indifesi.

Nessun commento:

Posta un commento