mercoledì 18 marzo 2020

Capire/giustificare


Poco o nulla potendo fare contro il virus, provo a dedicarmi all'igiene del linguaggio. "Capire" e "giustificare" (col loro rapporto) sono i verbi su cui più vorrei chiarezza. Giacché la confusione semantica produce equivoci e disastri comunicativi. "Capire" è sinonimo di comprendere ed è un valore. Non ci si può dolere in nessun caso di capire. La capacità di capire anche le efferatezze è cosa buona per la nostra intelligenza. "Giustificare" invece è proprio di una scelta etica. Si può giustificare o condannare un massacro, dopo averlo compreso. Però è invalso l'uso di dire "non capisco", volendo dire "non giustifico". Come se il non capire accentuasse la nostra distanza da ciò che condanniamo. Esempio: "non capisco perché tu sprechi il tuo denaro in smartphone e video giochi". Io cerco di capire. Dopo condanno o giustifico. Mettiamo ordine ai nostri verbi ed ai nostri concetti!

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