martedì 3 marzo 2020

Forse non sono di sinistra
Che io sia di sinistra è cosa controversa. Non ce l'ho con Soros, filantropo miliardario. Perché penso che essere miliardario non sia una colpa, a maggior ragione se si tenta di restituire qualcosa. La colpa è di noi che subiamo miliardari e miseria. Non ce l'ho con l'Europa che ci impedisce di indebitarci troppo, a spese del costoso debito pubblico e delle future generazioni indebitate prima di venire al mondo, Europa che non ci impedisce di tassare i patrimoni che invece sono un tabù anche a sinistra, un po' come il salviniano decreto sicurezza e lo ius culturae. Abbiamo (hanno) solidarizzato con la Grecia, "culla della civiltà, bla, bla, bla", la Grecia strozzata dalle .banche tedesche ( o dall'alleanza di governi imbroglioni e miliardari armatori?). La Grecia, culla della civiltà, che oggi fa annegare o intossica coi fumogeni i bambini o li induce al suicidio, ultima salvezza. La Grecia, culla della civiltà, cui non viene in mente di essere civile oggi, sequestrando le ville inutili dei ricchi per ospitare qualche migliaia di disperati. La Grecia che non riceve aiuto dall'altra culla della civiltà, l'Italia di Lampedusa e Riace che si sono vendicate eleggendo sindaci leghisti. La Grecia che non riceve aiuto dall'Europa opulenta e in calo demografico perché essere sovranisti e cattivi in Europa paga assai più che essere umani ed intelligenti. L'Europa colpevole non già di fiscal compact o analoghi incubi populisti, ma di tradimento osceno dei suoi conclamati valori. P.S. No, non sono di sinistra: me ne infischio del fiscal compact e del diabolico piano di sostituzione etnica del novantenne Soros, bersagli univoci della destra e della sinistra (o della sua parte maggiore e peggiore). Piango i miei nipotini africani e asiatici assassinati dalla civiltà greca, italiana ed europea.

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