venerdì 6 marzo 2020

Meglio arrendersi?


Non sono un ortodosso o un purista. Quindi mi arrendo all'uso vincente. Mi riferisco all'uso di "piuttosto" o "piuttosto che" con significato disgiuntivo di "o", "o anche". Il problema non è nell'uso "scorretto". E' invece (piuttosto) nella convivenza dei due usi. Ciò produce ambiguità e perenne incertezza interpretativa. Il mio amico, dicendo "andrò in Spagna piuttosto che in Portogallo" voleva dire che preferisce andare in Spagna piuttosto che in Portogallo o voleva dire che le due opzioni sono egualmente gradite? Sarebbe stato preferibile che il nuovo uso non si affermasse. Ma si è affermato. Ieri, sentendo Stefano Massini, subito dopo un noto giornalista, usare "piuttosto" nel nuovo significato, mi sono arreso. Resta l'alternativa: o arrendersi all'ambiguità e interpretare il "piuttosto" dal contesto del discorso o rinunciare per sempre all'uso originale e sostituire il vecchio "piuttosto" con "anziché", "invece dì". Curioso per ogni diverso parere.

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