domenica 26 agosto 2018

O Kant o Salvini


Raramente scomodo la "filosofia" come disciplina formale. Per il resto la filosofia è sempre implicita nel nostro guardare e nel nostro fare. Lo faccio stavolta per suggerire ai docenti di filosofia (ammesso non ci abbiano già pensato) di "spiegare" Kant e il suoi più celebre "imperativo categorico" con l'opportunità offerta dall'agire del padrone d'Italia.
Dice Kant: "Agisci in modo da trattare l'umanità, così in te come negli altri, sempre anche come fine e mai solo come mezzo".
Ecco, appunto, usare un centinaio di disperate e disperati, malati, stuprati e terrorizzati come mezzo per ottenere qualcosa dall'Europa o, ancor peggio, il consenso elettorale di un popolo largamente istupidito da questa oscura fase della sua Storia significa con assoluta chiarezza disattendere all'imperativo categorico kantiano. Abroghiamo Salvini o abroghiamo Kant? .

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