domenica 26 agosto 2018

Se fossi Salvini, se fossi l'opposizione


Se fossi Salvini (e per mia fortuna non lo sono) farei salti di gioia. Vittima della Giustizia asservita ai poteri forti, il mio consenso fra il popolo sale alle stelle. Infatti Salvini fa salti di gioia.
Se fossi un complottista (e non lo sono per niente) penserei che il procuratore di Agrigento, avviando l'indagine, si è rivelato un complice di Salvini.
Se fossi Di Maio, la mia angoscia sarebbe profonda. Mi sentirei senza scampo. Se sconfesso Salvini si va al voto e lì perdo tutto. I populisti-nazionalisti-razzisti, compresi quelli annidati nel mio partito, voteranno Lega. Quelli che guardano a Fico vorranno lui come nuovo capo politico.
Se fossi l'opposizione (di "sinistra", diciamo), non saprei che pesci prendere. Probabilmente sceglierei di defilarmi. Non esalterei il ruolo della magistratura. Direi più o meno che "Salvini va battuto politicamente". Cioè non direi nulla. E non farei nulla, non possedendo gli strumenti culturali e politici per sconfiggere il padrone del cuore degli italiani (di molti, di troppi).
Se fossi quel che sono, un senza partito che crede nella Costituzione e in una prospettiva di Democrazia Socialista, con i miei pochissimi compagni, perso per perso, rischierei tutto. Affermerei e spiegherei fino all'esaurimento che il dominus della maggioranza non è il padrone d'Italia. Che la Costituzione ci tutela tutti nei tempi più burrascosi. Tutela le minoranze e ci tutela da noi stessi. Chiederei ai docenti di ogni ordine e grado di aprire l'anno scolastico spiegando bene come e perché la Costituzione è il massimo presidio della nostra libertà e della nostra umanità.
P.S. Con i miei quattro amici-compagni spiegherai, sui social, al bar, per strada, ai disperati che votano Lega e 5stelle il grande imbroglio che ha fatto loro credere che i nemici sono quelli con la pelle scura e non quelli bianchissimi e coi colletti bianchi che hanno depredato il nostro Paese.

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