sabato 3 novembre 2018

Contro Giorgetti: non ha senso sfamare gli affamati?


Le parole di Giorgetti per il quale il reddito di cittadinanza “non avrebbe senso” se non producesse occupazione sono in piccola parte condivisibili, ma in fondo sostanzialmente no. Credo che il reddito di cittadinanza debba avere due fini. Il primo – come già indica il nome- è dare un reddito minimo a chi non lo ha. Questo non piace alla Lega, come del resto non piaceva a Renzi. Che curiosamente -diciamo- preferì spendere una somma più o meno equivalente al costo del reddito di cittadinanza nel regalare un reddito aggiuntivo (80 euro) a chi un reddito aveva. Io, come i 5Stelle (ogni tanto) avrei preferito e preferisco che quella somma sia impiegata per offrire un salvagente a chi dorme in auto o sotto i ponti e a chi è costretto a a frugare fra gli scarti dei mercati o anche fra i bidoni dell'immondizia. Ciò detto, rassicurando Giorgetti, dico che il reddito di cittadinanza può diventare lavoro di cittadinanza. Non nel senso in cui Renzi lo oppose alla pura erogazione di reddito, intendendo banalmente auspicare una crescita dell'occupazione. No, il reddito di cittadinanza può diventare lavoro già chiedendo a chi lo riceve di pagarlo nella forma di un lavoro utile alla collettività. Questo è contenuto solo in parte nel progetto attuale 5Stelle che prevede un impegno settimanale di 8 ore di lavoro socialmente utile, intervallato da momenti di formazione. La proposta che faccio al governo tiene conto di qualcosa che sembra sia stato poco compreso. Non abbiamo, soprattutto al Sud, servizi per l'impiego adeguati per numero e qualità degli operatori. Non basteranno pochi mesi o un anno (e neanche due) per riqualificarli. Allora – contro Giorgetti – propongo che si avvi da subito o quasi l'erogazione del reddito nella modalità più semplice possibile (senza vincoli etici ed altre assurde complicazioni). Tenendo conto delle competenze delle Regioni si avvii poi nei territori più virtuosi un piano modulare lasciando liberi i centri di assegnare eventuali quote di formazione e di lavoro socialmente utile, a seconda delle caratteristiche personali e della possibilità di coinvolgere imprese .Il reddito/lavoro di cittadinanza può essere un investimento e non un costo. In ogni caso ha un senso – e come!- a differenza di quanto Giorgetti ritiene, dare reddito e dignità agli sfortunati.

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