sabato 24 marzo 2018

Due parole all'orecchio di Fico


La Presidente del Senato è una bella donna e il Presidente della Camera è un bel ragazzo. Cosa'altro dire? Al più notare che Fico pone fra le priorità assolute dell'azione parlamentare la riduzione dei costi della politica. Che non significa abolire le Regioni, ad esempio. Quello sarebbe un risparmio di molti miliardi e a parere di qualcuno (me compreso) soprattutto una semplificazione del groviglio decisionale dell'apparato pubblico. Riduzione dei costi della politica significa SOLO abolizione dei vitalizi antichi e riduzione degli emolumenti dei parlamentari. Pochi soldi, ma comunque operazione utile per una sobrietà della politica. Non una rivoluzione. Non sarebbe stata una rivoluzione nemmeno la riforma costituzionale che gli italiani hanno recentemente bocciato. Lì qualcosina di sensato e qualcosina di confuso (la semi-abrogazione del Senato), oltre alla narrazione mitologica dell'eroe che vuole essere solitario. Anche in quel caso la malia dei costi della politica. Con quella domanda indecente contenuta nel quesito referendario: "Vuoi ridurre i costi della politica?" Fu la forma indecente (populista al quadrato, anzi al cubo, cioè "cattura allocchi") forse determinante al mio voto per il No. Dico No anche a Fico. Va bene la riformina del costo dei parlamentari, ma le priorità sono altre e alcune contenute nel programma 5Stelle: moralità pubblica, sostegno a chiunque non abbia nulla.

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