venerdì 30 marzo 2018

Due universi giovani in un Paese in declino


Ieri un filmetto così così - Una festa esagerata - di cui l'aspetto più interessante ed inquietante era l'egoismo dei nuovi giovani e la protezione perniciosa di genitori catastrofici. Poi al centro di Ostia con la comitiva di siciliani, nonni emigrati per sostenere figli e nipoti. Nella serata ventosa consumato un buon tagliere di salumi e formaggi e focaccioni multiregional, accompagnati dal popolare Romanella, un po' dolce e frizzante. A prezzo molto ragionevole in un ambiente gradevole. Lì abbiamo incontrato l'altro universo giovanile. Come spesso, l'inquieta curiosità mi sollecitava domande. C'erano scritte su lavagne ad esempio: di buon gusto comunicativo. "Siete in franchising - chiedevo ad uno dei giovanissimi gestori"? Perché il corretto italiano e il buon gusto da tempo sono merce rara. Poi ho chiesto quale fosse il curriculum di quei giovani. No, non venivano da alcun Istituto alberghiero. Erano informatici, con vocazione al cibo, e non avevano appreso a scuola le loro competenze. Ho pensato che il rapporto fra Scuola, lavoro e vocazioni è tutto da ripensare. Abbiamo suggerito ai giovani imprenditori versioni del Sud est della Sicilia (quella di Montalbano) per i focaccioni. Ed io ho promesso di pubblicizzare il locale. Ecco, lo faccio. Se venite ad Ostia, non quella dei fratelli Spada: Il Focaccione, via della Stazione vecchia, 19, adiacente a piazza Anco Marzio.
Buona Pasqua ai giovani di buona volontà che restano in un Paese difficile imbruttito dalla cattiva globalizzazione sempre più di cineserie e cose nord-africane.fuori contesto e misura.

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