domenica 3 giugno 2018

Cronaca di un pomeriggio da laico devoto


Alla fine la vinco io, "ateo devoto" a modo mio. La persona a me più vicina, benché si professi cattolica, dubita che ne valga la pena. "Si vede meglio in Tv" dice. Ma un po' scherza. Io invece mi sento in colpa perché ho mancato le due precedenti visite di Francesco ad Ostia. Lui che debbo considerare il leader della sinistra mondiale ha scelto Ostia come presunto ombelico del male romano e forse del mondo. Non posso mancare. Lei mi dice anche che non ama gli eventi in cui è al centro un leader. Io obietto che lei ha amato qualche leader laico, mentre io non andrei mai a Leopolde o cose simili.
Andiamo. A stento lo scorgo nella piazza di Santa Monica dove celebra la messa del Corpus Domini. Tento inutilmente di fotografarlo. Poi ci appostiamo più avanti nel percorso che dovrebbe seguire e che è transennato. La schiena a pezzi per 1 ora e mezza in piedi. Passa la processione con preti e ragazzi in varie divise, ma lui no. Con la papamobile ha preso un altro percorso per raggiungere una chiesa in periferia. "Ma no" grida la folla. La persona a me più vicina
si chiede invece perché Francesco abbia scelto come seconda tappa una chiesa della periferia nord piuttosto che penetrare ad Ostia ponente, dominio del famigerato clan Spada. "Sarebbe stata una scelta troppo politica e banale; avrebbe dato troppa importanza al clan" dico io, avvocato laico di Francesco. Vabbè , ci premiamo con un barocco (caffè, latte di mandorla e ghiaccio) ad un tavolo di bar nell'isola elegante di Ostia dove a servire ai tavoli c'è la bella gioventù italiana.

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