venerdì 1 giugno 2018

L'esultanza dei barbari


Ho seguito in parte la maratonaMentana sulla 7 sull'insediamento del governo gialloverde. Mi è sembrato di cogliere in Mentana e nello staff una eccitazione mai vista in precedenti insediamenti. Come in presenza di uno scarto della Storia. Come se si assistesse all'eccezionale evento dell'arrivo dei barbari. E' un po' vero. Anche gli attori apparivano assai diversi dai soliti attori. Soprattutto i ministri grillini. Allegri, festanti, per nulla compassati. Ho condiviso empaticamente (sono fatto così) la loro allegria. Contento per loro e insieme preoccupatissimo per il mio Paese. Ho detto e dirò ciò che non mi convince, che aborro e che temo. Ora cerco qualche motivo di consolazione. Credo che ce la metteranno tutta, più di quelli prima di loro. Vengono dal nulla e dal Grande fratello. Come se avessero insperatamente vinto alla grande lotteria del tempo presente. Un tempo che si fa beffe di storie e di curriculum accademico o professionale. Ce la metteranno tutta, ma questo non garantisce nulla se la direzione è sbagliata, come credo. Forse c'è da sperare che si impegnino un po' meno. Che per attuare il Cambiamento non taglino il naso o disegnino i baffi alla Gioconda. Forse Mentana spera che i rituali istituzionali inciviliscano i barbari conquistatori. E' successo. "Graecia capta" (Palazzo Chigi, Montecitorio, Palazzo Madama) ferum vincitorem coepit" disse Orazio, celebrando la potenza della cultura greca sui romani, i barbari di allora. Del fenomeno il "greco" Mattarella forse ci ha offerto l'avviso di replica. In bocca al lupo a noi tutti. .

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