martedì 26 giugno 2018

Pensionate e madri


Vabbé, provo ad accogliere l'invito di un amico astenendomi di parlare di S. Non formulo neanche tesi. Solo un paio di domande ispirate alla quotidianità. Al tabaccaio faccio sempre la fila perché ci sono tante pensionate che spendono decine di euro in pacchetti assortiti di gratta e vinci, miliardario e cose così. Non voglio criticarle perché il mio tabacco è più nocivo del loro "investimento", almeno per i polmoni e non so se per la mente. Ma perché pensionate? Perché donne? Poi rifletto sull'incontro al lungomare di Ostia. Una signora anziana appoggiata su un muro. Raggiunta prima da un giovane che le chiede scuotendola: "Ma dove vuoi andare? Dove?". Poi arriva una giovane donna, poi un'altra. La signora grida che non vuole seguirli. Mia moglie pensa che dovremmo intervenire. Io aspetto di capire. "Sono suoi figli" dico. Poi una delle giovani donne (figlie) prende l'anziana per braccio e fa segno ai fratelli: "Ci penso io". "Vedi? - dico a mia moglie- sono i figli". Ma ancora mi chiedo se avrei dovuto intervenire. Se è lecito lasciare che le famiglie risolvano da sole i loro conflitti. Se intervenire significhi intromettersi. .E, pensando alle pensionate dal tabaccaio, mi sembra di non saper nulla delle nostre vecchie madri.

Nessun commento:

Posta un commento