sabato 4 novembre 2017

Il mostro dietro l'artista


Un'amica fieramente antifascista ha formulato una sorta di lista di proscrizione di cantanti fascisti. Sapevo vagamente di Lucio Battisti. E - accipicchia - almeno a "Giardini di marzo" non vorrei rinunciare. Ma l'elenco è lunghissimo e fortunatamente non ricordo più i nomi, tranne - chissà perché- quelli di Gianni Bella e sorella. E Gianni Bella è l'autore di "Io non so parlar d'amore" che ascolto volentieri con la voce di Celentano. Ho commentato il post dell'amica, inventando, che ho un pasticciere fascista ai cui dolci non vorrei rinunciare. Intanto appare inarrestabile la fatwa contro i molestatori e gli stupratori del cinema. Questa mi sembra una cosa più seria e però non so bene dove ci porti. Peraltro, dopo aver raggiunto i nostri miti americani, Dustin Hoffman compreso, la fatwa arriva in Italia e tocca anche l'autore di Nuovo cinema paradiso. Mettendo insieme cantanti fascisti e attori e registi molestatori temo che dovremo fare a meno di canzonette e film. Seriamente mi sto domandando se sia possibile e giusto separare la persona dall'artista.

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