lunedì 13 novembre 2017

Imparare a dire: sì, MA


Penso che non possiamo recuperare a sinistra gli emarginati senza lavoro o senza casa che sono sequestrati da destra e fascisti se non dimostriamo di aver capito le loro ragioni. E' sbagliato dire NO. E' giusto dire sì, MA...
Esempio1. Ai legali assegnatari di case popolari che trovano gli alloggi occupati da Rom (vedi Roma) si deve dire che hanno ragione e che debbono recuperare subito quelle case. MA i Rom (e gli immigrati) hanno diritto anche loro ad un tetto e non c'è ragione alcuna per cui non lo abbiano in una città con migliaia di appartamenti sfitti e tanti edifici pubblici dismessi. Lottare insieme quindi e non gli uni contro gli altri.
Esempio 2. A quelli, cittadini e commercianti regolari, che non accettano la città e la spiaggia invase da abusivi e che addirittura simpatizzano con la soluzione teppistica di CasaPound della cacciata a calci bisogna dire che hanno ragione a pretendere legalità e decoro, MA questo riguarda abusivi bianchi ed abbronzati, massaggiatrici cinesi e gladiatori romani e che tutti gli abusivi debbono ricevere dallo Stato lavoro vero. Lavoro vero che è possibile in un lungo elenco facilmente compilabile: dai lavori di pulizia, alla messa in sicurezza di scuole, argini e fiumi, al lavoro di cura per i anziani indigenti, a seconda delle competenze di ognuno.
Aggiungere poi che né casa, né lavoro, né salute possono essere assicurati con la flax tax (tassazione con aliquota unica) promessa (o minacciata) dal centrodestra.
P.S. Proposta minima di modello comunicativo per chi vuole realizzare giustizia e non si appaga nell'avere ragione e nell'insulto ai proletari fascistizzati

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