sabato 18 novembre 2017

La giustizia dei tribunali e quella dei media


Quello che mi chiedo è questo. Posto che so bene quanto il dominio maschile si eserciti in varie forme sulla metà del cielo. Posto che il mio "tifo" è per la fine di questa oppressione. Mi chiedo se qualunque prezzo sia giusto per tale fine. Se sia giusto che un capro espiatorio paghi per tutti. E non so rispondere. Troverei giusto che il noto regista pagasse per i ricatti e le molestie inflitte. 5 anni, 10, 15: fate voi. Come troverei giusto che uno stupro si pagasse non meno di un omicidio. Ma, se ho capito bene, il reato è prescritto in assenza di tempestiva denuncia. Forse sarebbe accettabile chiedere perdono alle ragazze, alla moglie, alla famiglia e pagare nei modi possibili (in denaro o altro). Pagare il giusto, pagare il massimo e poi stop. Oppure essere accompagnato al patiboio. O andarci da solo. Come ha fatto il ministro gallese. Peraltro non sono più convinto che la morte sia la meno accettabile delle pene. Penso che assai peggio sia la tortura senza fine. Ma oggi è il buio assoluto della giustizia e della politica. Il buio sul generoso progetto umano di governare la convivenza assegnando premi e sanzioni per la massima felicità possibile di ogni uomo. La politica non decide l'economia e i tribunali sono sostituiti dalla giustizia sommaria dei media che colpisce con la gogna perpetua il colpevole, insieme all'innocente moglie e ai figli. . Non mi piace. Ne ho terrore. Penso che a breve non capiremo più i versi di Foscolo nei Sepolcri: "Dal dì che nozze e TRIBUNALI ed are diero alle umane belve essere pietose di se stessi e d'altrui...".

Nessun commento:

Posta un commento